Quasi buono a NOI non basta
Dopo una lunga giornata di trattativa, poco dopo la mezzanotte abbiamo interrotto il confronto con l’Azienda, non riuscendo a trovare una chiusura soddisfacente per l’accordo sul Piano Industriale.
Si sta giocando una partita molto difficile e dobbiamo essere certi che non si dia adito ad interpretazioni sul testo dell’eventuale accordo.
Gli obiettivi, che come Unica abbiamo stabilito nel Consiglio delle RSA tenutosi a Cagliari, devono essere garantiti, senza che tra qualche tempo ci siano amare sorprese o che virgole mal poste cambino il significato di quanto affermato verbalmente.
Dato che nella bozza aziendale qualche “equivoco” nascosto tra le righe c’era, abbiamo preferito lasciare, a maggior ragione quando ci è stato chiesto di revocare lo sciopero dell’8 giugno.
L’estate alle porte si preannuncia difficile e affrontarla senza scioperi lascerebbe troppa autonomia ad un’azienda che già più volte ha dato ampia prova di camminare sul filo.
Anche perché poi, in caso di inadempienze, di interpretazioni fantasiose o di novità inaspettate, non avremmo più il tempo per reagire con azioni forti, se non quando ormai la stagione sarà terminata.
Chi si agita e dice che abbiamo fatto saltare un buon accordo, che tra parentesi avevamo guidato fino a quel momento noi, con la mozione di Cagliari ben in testa, non si rende conto del rischio che si correrebbe togliendo una qualsiasi forma di “pressione” nei confronti di questa azienda, che troppe volte negli ultimi tempi ha cambiato idea e stravolto accordi verbali ormai dati per assodati.
Affrontare l’ennesima estate senza alcuna tutela sarebbe, per esser buoni, azzardato.
Gli associati ad Unica ci stanno chiedendo di vigilare accuratamente su una stagione che si presenta molto difficile. Sentiamo questa responsabilità e la custodiamo con attenzione, senza farci distrarre troppo da falsi obiettivi.
Se non andiamo errati, l’interesse ad attuare Piano Industriale è aziendale, quindi la contropartita richiesta non può essere quella di liberare il campo dagli scioperi.
Se nel frattempo non ci saranno state forzature sulla programmazione dei turni, non ci saranno stati fraintendimenti sui tempi di selezioni e corsi, se avremo garanzie di interventi significativi sulle prime punte del traffico di fine maggio, allora potremmo anche pensare di differirlo, ma non certo ora.