Report 9 giugno 2020
Nella riunione odierna con ENAV erano sul tavolo le tematiche operative frutto di intervento aziendale nelle ultime settimane; tutte le OOSS riportano le perplessità circa le circolari operative recentemente emesse sugli impianti. Enav ribadisce che quella relativa alle configurazioni operative e loro flessibilità anche in riferimento ai limiti del Reg.373 è stata ri-emessa, senza modifiche rispetto a quella di gennaio, al solo scopo di allungarne il periodo di osservazione, che prima terminava al 31/7, ora al 30/9.
Come Unica abbiamo sottolineato le perplessità relative alla scadente considerazione data al traffico VFR nel definire i layout necessari sui vari impianti. Enav afferma che i dati del VFR raccolti sperimentalmente in passato sono attualmente allo studio per aggiornare, nel loro complesso e ovunque, le capacità aeroportuali, ferme al 2005, includendovi anche il traffico non strumentale; quindi in alcuni impianti la capacità aeroportuale IFR andrà corretta. La gestione del VFR, dice ENAV, per sua natura rimarrà “tattica”, ma verrà considerata la “media”del traffico, studiata sul lungo periodo, e in base a questo stabilita una “capacità Atc”, che potrà essere diversa dalla capacità aeroportuale.
Secondo noi comunque persiste un certo scollamento tra le disposizioni centrali e la loro applicazione nei vari impianti, vedansi i casi di Smop da… “eccesso di zelo”. Enav cercherà di monitorare casi di storture o disordini, che per quanto le riguarda sono terminati con la fine della fase emergenziale. Anche l’ods che introduce in alcuni impianti la novità di tenere un cellulare sempre attivo in caso di relief deve per noi essere confinata ai casi di pura emergenza per una facile rintracciabilità del personale in caso di urgente sgombero locali (per fatti accidentali o atti illeciti). Non può essere che sia attiva una rubrica così folta, come quella già registrata sul telefono già dato in qualche aeroporto, di enti che possano rintracciare un collega durante una pausa: altrimenti non è più pausa ma un “bancone mobile”!! Enav ha garantito l’uso per questioni più di security che di altro. Sarà emesso un ods specifico quando lo avranno ricevuto tutti gli impianti per regolamentarne l’utilizzo a livello nazionale.
In merito all’accorpamento per la fruizione della pausa, le OOSS lamentano che persistono alcuni impianti in cui il responsabile non vuole assumersi alcuna… responsabilità… e l’azienda ribadisce che dal loro punto di vista e dal punto di vista regolamentare, ogni CTA, in base ai numeri, può valutare e decidere il da farsi. Le OOSS evidenziano l’assenza di tale facoltà nelle declaratorie professionali di ogni CTA che non sia un caposala o supervisore. In merito a ciò Enav afferma di voler procedere ad una migliore definizione delle responsabilità, andando anche a specificare chi e cosa può fare.
Altro problema affrontato è stato quello relativo ai metar e met report semiorari, derivante dall’introduzione del Reg. 373. Enav dichiara di aver lasciato Ronchi e Lamezia col metar auto allo scopo di poter fare la necessaria sperimentazione per poter estendere, come richiesto dai requisiti minimi di sistema del Reg. 373 tale possibilità automatica a tutti gli impianti. Le OOSS manifestano preoccupazione per il futuro del personale osservatore met. Enav assicura che “al momento” non intende modificare l’organizzazione del lavoro attuale.
Sulla questione mense degli Acc, Enav informa che persistono problematiche su Acc Roma e sede centrale, con contratti in scadenza che vanno prorogati da Dpcm e ditte che non sono in condizione di riaprire in perdita causa la scarsità di personale che usufruirà dei servizi; mentre, invece è in via di risoluzione nei prossimi giorni la questione a Padova e Brindisi. A Milano il gestore del punto ristoro non avrebbe neanche risposto alle mail delle loro richieste.
Relativamente ai corsi Cta-tm1 Enav riferisce di essere molto fiduciosa di poter riprendere il 15 giugno, come previsto, mentre per il corso ACS sono moderatamente ottimisti su ottobre.
È chiaro che, malgrado alcune aperture, non siamo soddisfatti degli esiti della riunione odierna e auspichiamo una presa di coscienza aziendale che non potrà continuare a gestire questa fase su una posizione arroccata senza che gli effetti di tale chiusura non tracimino in una contrapposizione di cui al momento si sarebbe fatto volentieri a meno.
Entro un paio di giorni è previsto l’incontro sul Pdr.